Ero a terra, giacevo come morta.
Non riuscivo ad aprire gli occhi perchè le palpebre erano pesanti e sembravano chiuse con la colla.
Un brivido di freddo intenso mi percorse la schiena. Le ossa indurite quasi scricchiolavano e la pelle tesa e punteggiata da fitte di dolore, ostacolava il movimento del mio corpo. Dall’angolo della bocca gocciolava sangue e i miei capelli sparpagliati, sembravano viaggiare sinuosi sul pavimento, quasi animati da una loro vita.
Lentamente mi alzai frastornata e, girando su me stessa, avanzai traballante e incerta ma, dopo neanche mezzo passo, sbattei su una parete ruvida. Cominciai a tastare in cerca di qualcosa, trovai una maniglia e l’abbassai: la porta era chiusa. Inutile insistere.
All’improvviso una domanda si fece largo nella mia mente: cosa ci facevo in quel posto? Provai ad emettere qualche suono, qualche fievole parola.
Provai a rimembrare il mio nome:
-Ma… Ma… Ma…
Non riuscivo a ricordare.
Ad un tratto, come un fulmine, dentro il mio cervello balinò una luce:
-Martina! Ecco come mi chiamavo!
Ero talmente spossata che riuscivo a malapena a respirare, facevo una fatica immensa, mi sembrava che sul mio petto ci fosse un peso enorme.
Non ricordavo le ultime cose che avevo fatto, chi mi aveva portato in quel luogo e per quali motivi io ero lì.
Cosa mi stava succedendo?
Ero in pericolo?
Avevo fatto del male a qualcuno o qualcuno lo aveva fatto a me?
Non entrava luce, non udivo alcun rumore, percepivo soltanto l’odore della muffa che mi circondava.
Ad un tratto, piano piano, persi i sensi di nuovo.
Mi risvegliai.
Ora ero una farfalla, volavo libera sopra un prato, era estate e vivevo felice, felice nel mio nuovo mondo.
PIC
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Caspita!Bel racconto! Scrivi proprio bene…Mi hai proprio ispirata!!!
Voto questo testo per quanto riguarda il modo in cui è stato scritto: mi piacciono i vocaboli poichè sono ricercati ed il lessico si presenta abbastanza vario. Si può intuire molto bene che la procedura verso il finale è lenta e vaga, senza una meta precisa. Sai mantenere segreto il luogo in cui ti trovavi e lasci senza risposta il lettore che non capirà mai dove, come, perchè e che cosa ti è successo. Complimenti:per me hai vinto!
(commento del 5 marzo 2010)
Bel racconto di terrore! Però il finale mi ha fatto rimanere un po’ di stucco…
(commento del 6 marzo 2010)